La più puntuale analisi dello stile ha spinto l'autore ad anticipare il ciclo agli inizi degli anni trenta e a indirizzare la formazione dell'anonimo pittore verso Giotto, attivo a Napoli dal 1328 al 1332, nonostante alcuni prelievi dalla pala del 'San Ludovico di Tolosa' di Simone Martini, dal 1317 visibile nella basilica napoletana di San Lorenzo Maggiore. Vari sintomi hanno consentito inoltre all'autore di proporre una diversa contestualizzazione del portale e del suo programma iconografico. Con ogni verosimiglianza, in origine la mostra marmorea incorniciava il valico di collegamento tra l'abside in cornu Evangelii, da sempre luogo di custodia delle Sacre Specie, e la cappella maggiore. Infine, un inosservato dettaglio del costume del committente effigiato a lato della Vergine annunciata, nel confermare la datazione alta dell'opera, ha aperto anche una breccia per risalire alla sua identità.
Indice
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