Nel suo importante contributo su Camillo Gavassetti (Modena 1596 – Reggio Emilia? 1630) pubblicato su 'Prospettiva' nel 1990, Paola Ceschi Lavagetto lamentava la perdita di alcune opere a soggetto tassesco menzionate dalle fonti, un'assenza che rendeva difficile immaginare in quali termini il pittore si accostasse alla restituzione in figura del famoso poema letterario. Il principio oraziano dell'ut pictura poësis veniva evocato in continuità con la 'vocazione' letteraria di Gavassetti che, nell'introduzione alle Lambrusche di Pindo di Gabriel Corvi (Piacenza, 1626), una raccolta di poesie da lui stesso curata e commentata, ci teneva a porre l'accento sulla stretta “ammistà ch'ebbero fra di lor sempre le penne e i pennelli”. La recente comparsa sul mercato antiquario di due tele raffiguranti episodi del canto VII della Gerusalemme liberata consente oggi di riprendere le fila del discorso dal punto in cui si era interrotto. Nella prima parte, a partire dall'analisi dei dipinti e dal confronto con le prove di artisti come il Guercino e Alessandro Tiarini, questo contributo intende provare a rispondere a due principali interrogativi: quale fu il rapporto di Gavassetti con il poema tassesco? In quali termini e in che misura fu esso in grado di condizionarne le scelte formali? Nella seconda parte, alla luce delle tendenze letterarie in voga negli ambienti letterari emiliani dei primi decenni del Seicento, il contributo cercherà di approfondire i rapporti dinamici tra pittura e poesia che emergono dalla lettura delle poco studiate Lambrusche di Pindo.
Indice
Ireneu Visa Guerrero
Il retablo di Sant'Eulalia del 'Maestro dei Privilegi' e la pittura 'italianizzante' a Maiorca nel primo Trecento
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Luca Quattrocchi
Guttuso tra Sartre e De Sica: i disegni per l'adattamento cinematografco de I sequestrati di Altona
vai all'articolo » pp. 52-70
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Jacopo Tabolli
Un frammento in impasto inciso con scena nautica da Montalcino
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Gabriella Cirucci
La cosiddetta Stele del Palestrita nei Musei Vaticani. Segmenti di un itinerario
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Roberto Bartalini
“Un luogo visto in sogno”. Il restauro, un libro recente e alcune notazioni sul reliquiario di San Galgano, detto di Frosini
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Gigliola Gorio
Un ante quem per la morte di Jacopino da Tradate e uno spiraglio sulla sua bottega
vai all'articolo » pp. 98-106
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Francesco Caglioti
Una 'Madonna' donatelliana da restaurare, a Terranuova Bracciolini
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Rosanna De Gennaro
Sulla terracotta di Bonarcado e sul suo autore: Alonso Berruguete?
vai all'articolo » pp. 134-143
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Domiziana Pelati
“Per quella ammistà ch'ebbero fra di lor sempre le penne e i pennelli”. Intorno ai dipinti tasseschi di Camillo Gavassetti
vai all'articolo » pp. 154-166
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Felice Mastrangelo
Agostino Cornacchini: un'autobiografa inedita e alcune precisazioni sull'esordio romano
vai all'articolo » pp. 167-180
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