In questo articolo si propone, in primo luogo, un'ipotesi di datazione per il retablo di Sant'Eulalia del 'Maestro dei Privilegi', un pittore 'italianizzante' attivo nel secondo quarto del Trecento nell'isola di Maiorca, al quale la storiografia ha accostato il retablo di Santa Quiteria, una tela con la 'Madonna col Bambino' e due libri miniati.
Grazie allo studio di alcune fonti documentarie note, alla ricostruzione dell'originario luogo di appartenenza (nella cattedrale di Maiorca) nonché all'esame di un dittico-reliquiario associato all'altare dedicato alla santa, è possibile provare che il retablo fu commissionato dal vescovo Berenguer Batle nei primissimi anni quaranta del Trecento.
In secondo luogo, è analizzato il linguaggio pittorico del maestro in relazione al contesto in cui fu attivo: l'isola di Maiorca, intesa non solo come un crocevia in mezzo al Mediterraneo, ma soprattutto come parte integrante di un'entità geopolitica più complessa, con possedimenti nel continente, come fu il Regno di Maiorca.
Un'analisi approfondita dello stile del 'Maestro dei Privilegi' permette di rivalutare con una maggiore consapevolezza critica altre due opere maiorchine 'italianizzanti' presenti nell'isola: la tavola di Santa Chiara (a tutt'oggi conservata nell'omonimo convento di Città di Maiorca) e sei frammenti appartenenti a un retablo dedicati alle Sante Maddalena e Lucia, proveniente della cattedrale.
Questa revisione della pittura 'italianizzante' maiorchina dei primi decenni del Trecento aiuta a valutare, infine, se dietro l'appellativo critico di 'Maestro dei Privilegi' sia possibile riconoscere Joan Loert, un pittore documentato nell'isola nello stesso periodo.
Grazie allo studio di alcune fonti documentarie note, alla ricostruzione dell'originario luogo di appartenenza (nella cattedrale di Maiorca) nonché all'esame di un dittico-reliquiario associato all'altare dedicato alla santa, è possibile provare che il retablo fu commissionato dal vescovo Berenguer Batle nei primissimi anni quaranta del Trecento.
In secondo luogo, è analizzato il linguaggio pittorico del maestro in relazione al contesto in cui fu attivo: l'isola di Maiorca, intesa non solo come un crocevia in mezzo al Mediterraneo, ma soprattutto come parte integrante di un'entità geopolitica più complessa, con possedimenti nel continente, come fu il Regno di Maiorca.
Un'analisi approfondita dello stile del 'Maestro dei Privilegi' permette di rivalutare con una maggiore consapevolezza critica altre due opere maiorchine 'italianizzanti' presenti nell'isola: la tavola di Santa Chiara (a tutt'oggi conservata nell'omonimo convento di Città di Maiorca) e sei frammenti appartenenti a un retablo dedicati alle Sante Maddalena e Lucia, proveniente della cattedrale.
Questa revisione della pittura 'italianizzante' maiorchina dei primi decenni del Trecento aiuta a valutare, infine, se dietro l'appellativo critico di 'Maestro dei Privilegi' sia possibile riconoscere Joan Loert, un pittore documentato nell'isola nello stesso periodo.
Indice
Ireneu Visa Guerrero
Il retablo di Sant'Eulalia del 'Maestro dei Privilegi' e la pittura 'italianizzante' a Maiorca nel primo Trecento
vai all'articolo » pp. 3-51
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Luca Quattrocchi
Guttuso tra Sartre e De Sica: i disegni per l'adattamento cinematografco de I sequestrati di Altona
vai all'articolo » pp. 52-70
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Jacopo Tabolli
Un frammento in impasto inciso con scena nautica da Montalcino
vai all'articolo » pp. 71-73
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Gabriella Cirucci
La cosiddetta Stele del Palestrita nei Musei Vaticani. Segmenti di un itinerario
vai all'articolo » pp. 74-83
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Roberto Bartalini
“Un luogo visto in sogno”. Il restauro, un libro recente e alcune notazioni sul reliquiario di San Galgano, detto di Frosini
vai all'articolo » pp. 84-97
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Gigliola Gorio
Un ante quem per la morte di Jacopino da Tradate e uno spiraglio sulla sua bottega
vai all'articolo » pp. 98-106
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Francesco Caglioti
Una 'Madonna' donatelliana da restaurare, a Terranuova Bracciolini
vai all'articolo » pp. 107-113
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Rosanna De Gennaro
Sulla terracotta di Bonarcado e sul suo autore: Alonso Berruguete?
vai all'articolo » pp. 134-143
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Domiziana Pelati
“Per quella ammistà ch'ebbero fra di lor sempre le penne e i pennelli”. Intorno ai dipinti tasseschi di Camillo Gavassetti
vai all'articolo » pp. 154-166
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Felice Mastrangelo
Agostino Cornacchini: un'autobiografa inedita e alcune precisazioni sull'esordio romano
vai all'articolo » pp. 167-180
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