Molti anni or sono, in un momento di particolare fervore degli studi sull'arte fiorentina del tardo Cinquecento e del Seicento, mi era capitato di interessarmi a un disegnatore quale Agostino Melissi, all'epoca ignorato, ma che un suo conoscente personale e qualificato come Filippo Baldinucci asseriva essere artista di indubbie capacità. Il mio interesse in realtà era partito da un tentativo di mettere ordine nel corpus ingente di disegni conservati agli Uffizi sotto il nome di Giovanni Bilivert tra i quali, ci si rendeva conto già a prima vista, erano confluite in passato molte opere di mani diverse che, per quanto assai spesso debitrici sul piano stilistico nei confronti della lezione bilivertiana, presentavano tuttavia a ben guardare caratteri decisamente autonomi rispetto alle forme espressive del maestro. Si era negli anni settanta del secolo scorso quando, avendo cominciato a lavorare per il volume pubblicato dall'Istituto Alinari sui Maestri del Sei e Settecento Toscano (1976), mi ero intanto preoccupata di distinguere, nel catalogo bilivertiano, ciò che poteva esser mantenuto da ciò che invece ne avrebbe dovuto essere espunto, dato che questo artista era previsto entrare con un ruolo non secondario nel contesto del volume in questione.
Indice
Alessandro Bagnoli
Mariano d'Agnolo Romanelli e il Reliquiario di San Marco papa: un recupero dello smalto 'a figure risparmiate' alla fine del Trecento
vai all'articolo » pag. 3-11
vai all'articolo » pag. 3-11
Elisabetta Cioni
Per Matteo di Mino di Pagliaio. Nuove considerazioni sull'oreficeria senese della seconda metà del Trecento
vai all'articolo » pag. 12-46
vai all'articolo » pag. 12-46
Maria Falcone
Sul Monumento funebre di Margherita di Brabante, sulla Tomba del doge Tommaso Campofregoso e su altre opere liguri del Quattrocento
vai all'articolo » pag. 47-89
vai all'articolo » pag. 47-89
Gianluca Amato
Il 'Cristo deposto' di Francesco di Giorgio ai Servi di Siena
vai all'articolo » pag. 90-141
vai all'articolo » pag. 90-141
Annamaria Petrioli Tofani
Per un catalogo dei disegni di Agostino Melissi agli Uffizi
vai all'articolo » pag. 142-173
vai all'articolo » pag. 142-173
Anna Santucci
Lo 'Pseudo-Vitellio' degli Uffizi (e altri 'Pseudo-Vitellio' a Firenze tra XVI e XIX secolo)
vai all'articolo » pp. 200-217
vai all'articolo » pp. 200-217
Jörg Deterling
Un 'Apollo' in altorilievo dalla collezione Giustiniani
vai all'articolo » pag. 218-220
vai all'articolo » pag. 218-220
Anna Anguissola
Osservazioni sul catalogo delle sculture di Dresda: il caso dei “quattro faunetti giovani antichi”
vai all'articolo » pag. 221-225
vai all'articolo » pag. 221-225
Valentina Balzarotti
Pellegrino Tibaldi in Sant'Andrea in via Flaminia
vai all'articolo » pag. 226-232
vai all'articolo » pag. 226-232
Giovanni Renzi
Due opere di Camillo Procaccini in Toscana e un episodio di storia del collezionismo
vai all'articolo » pag. 233-251
vai all'articolo » pag. 233-251
Luca Fiorentino
Cornelis De Bie e Gian Lorenzo Bernini: osservazioni in merito alla fortuna critica berniniana nel Seicento
vai all'articolo » pag. 252-261
vai all'articolo » pag. 252-261