Per Matteo di Mino di Pagliaio. Nuove considerazioni sull'oreficeria senese della seconda metà del Trecento

Elisabetta Cioni
Lo stato degli studi relativo alla produzione di oreficeria a Siena nella seconda metà del XIV secolo si presenta ancor oggi più carente di contributi rispetto al periodo compreso tra la metà del Duecento e gli anni cinquanta del Trecento. Ciò non vuol dire, ovviamente, che, negli ultimi decenni, non ci siano stati studi significativi dedicati all'oreficeria, anche di questo periodo. Non posso fare a meno di citare – a titolo di esempio – il Repertorio delle Opere firmate nell'arte italiana/Medioevo. Siena e artisti senesi. Maestri Orafi, a cura di Maria Monica Donato, utilissimo strumento di ricerca. Si avverte tuttavia soprattutto la mancanza di una trattazione ampia che raccolga con coerenza filologica quanto sinora noto, corredata da una ricca e capillare documentazione fotografica, ancor oggi spesso più difficile da ottenere, per questo genere di oggetti, di quanto si possa immaginare. Una documentazione che costituisca essa stessa un testo, raccolta con criteri scientifici e presentata in modo eloquente: strumento indispensabile per evidenziare le vicende stilistiche e approfondire la conoscenza dei metodi di produzione, da leggere contestualmente alle notizie documentarie, anch'esse da approfondire, verificare, collegare.

Indice

Alessandro Bagnoli Mariano d'Agnolo Romanelli e il Reliquiario di San Marco papa: un recupero dello smalto 'a figure risparmiate' alla fine del Trecento
vai all'articolo » pag. 3-11
Elisabetta Cioni Per Matteo di Mino di Pagliaio. Nuove considerazioni sull'oreficeria senese della seconda metà del Trecento
vai all'articolo » pag. 12-46
Maria Falcone Sul Monumento funebre di Margherita di Brabante, sulla Tomba del doge Tommaso Campofregoso e su altre opere liguri del Quattrocento
vai all'articolo » pag. 47-89
Gianluca Amato Il 'Cristo deposto' di Francesco di Giorgio ai Servi di Siena
vai all'articolo » pag. 90-141
Annamaria Petrioli Tofani Per un catalogo dei disegni di Agostino Melissi agli Uffizi
vai all'articolo » pag. 142-173
Gianmarco Russo Longhi lettore di Vasari
vai all'articolo » pag. 174-199
Anna Santucci Lo 'Pseudo-Vitellio' degli Uffizi (e altri 'Pseudo-Vitellio' a Firenze tra XVI e XIX secolo)
vai all'articolo » pp. 200-217
Jörg Deterling Un 'Apollo' in altorilievo dalla collezione Giustiniani
vai all'articolo » pag. 218-220
Anna Anguissola Osservazioni sul catalogo delle sculture di Dresda: il caso dei “quattro faunetti giovani antichi”
vai all'articolo » pag. 221-225
Valentina Balzarotti Pellegrino Tibaldi in Sant'Andrea in via Flaminia
vai all'articolo » pag. 226-232
Giovanni Renzi Due opere di Camillo Procaccini in Toscana e un episodio di storia del collezionismo
vai all'articolo » pag. 233-251
Luca Fiorentino Cornelis De Bie e Gian Lorenzo Bernini: osservazioni in merito alla fortuna critica berniniana nel Seicento
vai all'articolo » pag. 252-261
Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa Polemica e pace sul “Grechetto”
vai all'articolo » pag. 262-273
Giovanni Agosti Per Enzo Mengaldo, tra due linguaggi
vai all'articolo » pag. 274-282