Il contributo argomenta una nuova ipotesi quanto alla provenienza della pala smembrata che comprendeva la predella 'francescana' realizzata, verso il 1460-1461, dal Vecchietta, Francesco di Giorgio e Benvenuto di Giovanni. Segnatamente, si propone che l'ancona fosse in origine destinata a decorare l'altare dell'oratorio “di sopra” della compagnia della Madonna degli Angeli e San Francesco di Siena, poi dedicata a San Bernardino. La realizzazione della predella si può ambientare con agio in una congiuntura cruciale per la storia della confraternita, nella quale – grazie a un intervento di illustri membri della famiglia Piccolomini, e allo stimolo impresso dalla presenza a Siena di papa Pio II – arrivò finalmente a ultimazione la costruzione dell'ospedale del sodalizio e, soprattutto, la sopraelevazione della cappella confraternale (che assunse allora la conformazione a due piani che ancor oggi la caratterizza). Sullo sfondo di questa impresa si deve poi collocare il progressivo sormontare del culto per San Bernardino presso la compagnia: la nuova devozione, infatti, potrebbe spiegare perché i confratelli avessero avvertito l'esigenza di ordinare una nuova pala d'altare, entro cui figurasse l'effige del frate osservante.
Indice
Emanuele Zappasodi
Sulla prima maturità di Allegretto Nuzi e qualche aggiunta al suo catalogo
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Raffaele Marrone
Il Vecchietta, Francesco di Giorgio, Benvenuto di Giovanni e la pala dell'oratorio “di sopra” della confraternita di Santa Maria degli Angeli e San Francesco a Siena
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Victor M. Schmidt
Una tavoletta di Bartolo di Fredi nella Galleria Nazionale dell'Umbria
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Alessandro Brogi
Da Correggio a Caravaggio, la sorprendente parabola poetica di Bartolomeo Schedoni attraverso due dipinti emblematici
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Andrea Daninos
Cinque scultori per un ritratto. Contributo per Costantino de' Servi
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Jacopo Stoppa
Sulla funzione della 'Maddalena' del Guercino nella chiesa delle convertite a Roma
vai all'articolo » pp. 85-94
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