Il saggio rende noto un bel disegno a matita rossa che si conservava presso privati senza alcuna paternità e che l'autore restituisce alla mano di Giuseppe Maria Crespi, grande artista bolognese della tarda età barocca, la cui produzione grafica risulta a tutt'oggi esigua. L'evidente rapporto compositivo con un'incisione crespiana già nota, raffigurante 'San Pasquale Baylon in estasi', ha permesso di dirimere la non lineare vicenda critica di quest'ultima, recante la firma di uno dei figli dell'artista, nonché suoi allievi e collaboratori, ma la cui esecuzione è in realtà da sempre assegnata al Crespi senior. La qualità del disegno qui presentato, in tutto degna di un autografo, permette, secondo l'autore, di riferire a Giuseppe Maria la responsabilità anche dell'invenzione e non solo dell'esecuzione di quella acquaforte, offrendo al contempo un'occasione in più per riflettere sui rapporti fra padre e figli all'interno della bottega bolognese del grande pittore.
Indice
Giovanni Colzani
'Afrodite che si toglie il sandalo': una sequenza di copie in piccolo formato
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Gianluca Amato
Il 'Giovane platonico' di Bertoldo di Giovanni, ovvero il 'Ritratto di Giovanni Cavalcanti', “amico unico” di Marsilio Ficino
vai all'articolo » pp. 16-67
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Alessandra Peroni
“Sì ho iurato”: una promissio pubblica graffita di Jacopo della Quercia?
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Giacomo Alberto Calogero
A proposito di un nuovo libro su Giovanni Bellini
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Marco Fagiani
Il Riccio e Bartolomeo Coda a Monte Oliveto Maggiore: cronologie, nuove proposte e alcune considerazioni sulle scelte della committenza
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Alessandro Brogi
Il 'San Pasquale Baylon' di Giuseppe Maria Crespi: un disegno inedito per un'incisione fraintesa, ancora un esempio di generosità paterna
vai all'articolo » pp. 111-118
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