Attivo nel 1359-1360 al pulpito marmoreo per l'ostensione della Cintola della pieve di Prato, il lapicida senese Niccolò di Cecco del Mercia è ancora oggi una figura fuori fuoco, del quale è noto soprattutto il prolungato impegno nella fabbrica del duomo di Siena. Se ne può ora ricomporre in modo più articolato la carriera ed è possibile identificare alcune delle sculture realizzate al duomo di Siena nel 1356. Sono questi i punti di partenza per riconoscere altri suoi intagli lapidei e provare a tratteggiarne meglio la fisionomia di scultore.
Indice
Giovanni Colzani
'Afrodite che si toglie il sandalo': una sequenza di copie in piccolo formato
vai all'articolo » pp. 3-15
vai all'articolo » pp. 3-15
Gianluca Amato
Il 'Giovane platonico' di Bertoldo di Giovanni, ovvero il 'Ritratto di Giovanni Cavalcanti', “amico unico” di Marsilio Ficino
vai all'articolo » pp. 16-67
vai all'articolo » pp. 16-67
Alessandra Peroni
“Sì ho iurato”: una promissio pubblica graffita di Jacopo della Quercia?
vai all'articolo » pp. 77-83
vai all'articolo » pp. 77-83
Giacomo Alberto Calogero
A proposito di un nuovo libro su Giovanni Bellini
vai all'articolo » pp. 84-101
vai all'articolo » pp. 84-101
Marco Fagiani
Il Riccio e Bartolomeo Coda a Monte Oliveto Maggiore: cronologie, nuove proposte e alcune considerazioni sulle scelte della committenza
vai all'articolo » pp. 102-110
vai all'articolo » pp. 102-110
Alessandro Brogi
Il 'San Pasquale Baylon' di Giuseppe Maria Crespi: un disegno inedito per un'incisione fraintesa, ancora un esempio di generosità paterna
vai all'articolo » pp. 111-118
vai all'articolo » pp. 111-118