“Sì ho iurato”: una promissio pubblica graffita di Jacopo della Quercia?

Alessandra Peroni
Nel corso dello studio condotto sui graffiti presenti lungo le pareti del piano nobile del Palazzo Pubblico di Siena è emersa un'iscrizione, posta al di sotto degli 'Effetti del Buongoverno nella campagna' e datata 20 aprile 1409, che si differenzia dalle altre per la sua impostazione solenne: essa costituisce infatti una vera e propria promissio incisa sulla parete, preceduta da un chrismon quale invocatio protocollare, che ha come oggetto la realizzazione della fonte di piazza del Campo, chiamata “leta” in luogo di “gaia”. La datazione, il contenuto e le forme dell'iscrizione orientano verso l'ipotesi dell'identità tra l'autore e Jacopo della Quercia che, com'è noto, era stato incaricato nel dicembre del 1408 di realizzare una nuova struttura monumentale per la fonte, alla quale iniziò concretamente a lavorare solo dal 1412. Egli ricoprì numerose cariche pubbliche e frequentò per diversi anni il Palazzo Comunale, a cominciare – non a caso – dalla fine del 1408, per culminare con l'elezione a operaio del duomo nel febbraio del 1435. Il graffito rinvenuto nella Sala della Pace, oltre a costituire un'importante e finora inedita testimonianza relativa al complesso rapporto tra Siena e lo scultore, segna altresì un punto di congiunzione tra la sua vita artistica e politica, attraverso il riferimento a un'opera – la Fonte Gaia – che può a buona ragione essere ritenuta, quantomeno negli intenti, un altro memorabile 'effetto' del buon governo senese.

Indice

Giovanni Colzani 'Afrodite che si toglie il sandalo': una sequenza di copie in piccolo formato
vai all'articolo » pp. 3-15
Gianluca Amato Il 'Giovane platonico' di Bertoldo di Giovanni, ovvero il 'Ritratto di Giovanni Cavalcanti', “amico unico” di Marsilio Ficino
vai all'articolo » pp. 16-67
Roberto Bartalini Incrementi per Niccolò di Cecco del Mercia
vai all'articolo » pp. 68-76
Alessandra Peroni “Sì ho iurato”: una promissio pubblica graffita di Jacopo della Quercia?
vai all'articolo » pp. 77-83
Giacomo Alberto Calogero A proposito di un nuovo libro su Giovanni Bellini
vai all'articolo » pp. 84-101
Marco Fagiani Il Riccio e Bartolomeo Coda a Monte Oliveto Maggiore: cronologie, nuove proposte e alcune considerazioni sulle scelte della committenza
vai all'articolo » pp. 102-110
Alessandro Brogi Il 'San Pasquale Baylon' di Giuseppe Maria Crespi: un disegno inedito per un'incisione fraintesa, ancora un esempio di generosità paterna
vai all'articolo » pp. 111-118