Il contributo mira a far luce sull'attività da collettore di opere d'arte, a oggi piuttosto negletta, di William Thomas Horner Fox Strangways, ambasciatore inglese a Firenze dal 1825 al 1828. I suoi acquisti, tra i quali spiccano la 'Caccia notturna' e l''Annunciazione' di Paolo Uccello, la tavoletta martiniana con la 'Pietà e Deposizione' e il 'Giovanni Battista in trono' di Buffalmacco, costituiscono il primo nucleo dei 'primitivi' dell'Ashmolean Museum e della Christ Church Picture Gallery di Oxford. L'analisi puntuale del carteggio con il nipote Henry Fox Talbot offre una prospettiva inedita e ricca di dati concreti sul mondo del commercio antiquario fiorentino di quegli anni e permette di ricomporre anche un prezzario delle opere più costose in vendita, fornendo elementi oggettivi per la storia del gusto; il suo occhio indagatore – da botanico amatore qual era – ci consegna, inoltre, identikit molto precisi di quanti popolavano l'arena del mercato e fornisce informazioni di prima mano sulle pratiche di bottega messe in atto dai pittori restauratori per rendere più appetibili le opere. La lettura comparata con i testi contemporanei, dalle guide ai diari di viaggio, sino ai volumi sulle collezioni, rende possibile la ricostruzione del vasto panorama all'interno del quale Fox Strangways – più o meno consapevolmente – avvia questa fortunata stagione di acquisti.