Il contributo intende presentare la figura del maestro carrarese Giovambattista Mazzolo, personalità di spicco della scultura a Messina nel corso della prima metà del XVI secolo. Giunto nella città dello Stretto in coincidenza con il trasferimento a Palermo di Antonello Gagini – protagonista della scena artistica messinese nel periodo a cavallo tra la fine del Quattrocento e l'inizio del secolo successivo –, il Mazzolo ha risposto alle esigenze della committenza pubblica e privata siciliana con una produzione statuaria cospicua, che ha largamente riproposto i fortunati modelli figurativi lasciati a Messina da Antonello Gagini, a sua volta emulo di Benedetto da Maiano. In particolare, si analizzano qui due serie di rappresentazioni marmoree, le Madonne col Bambino e le Sante Caterine richieste allo scultore carrarese dalla committenza privata – nobiliare e non – della provincia, significativamente raccolte nel territorio dei Monti Nebrodi. Attraverso l'esame dettagliato di questi gruppi statuari, la cui datazione si concentra entro il quarto decennio del Cinquecento, si propone una peculiare lettura dell'attività di Giovambattista Mazzolo, che si profila come “inseguitore” un po' attardato delle innovative creazioni gaginiane, ed in definitiva incapace di aderire compiutamente alla stagione della “Maniera moderna” a Messina.
Indice
Francesco Aceto
Giotto e l'Antico. Un modello paleocristiano per gli affreschi della Cappella Palatina in Castel Nuovo a Napoli
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Raffaele Marrone
“Circulata melodia”: il Paradiso dantesco e l'iconografia dell''Assunzione della Vergine' a Siena
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Gabriele Fattorini
Due note sul giovane Luca Signorelli: un documento senese del 1475 e la 'Madonna della Misericordia' di Pienza
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Paola Coniglio
Scultura a Messina all'inizio del Cinquecento. Giovambattista Mazzolo sulla scia di Benedetto da Maiano per il tramite di Antonello Gagini
vai all'articolo » pp. 69-80
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Fernando Gilotta e Giorgio Trojsi
Qualche nuovo dato su Caere ellenistica
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