A partire da venerdì 25 novembre, presso la Galleria Simone Begani di Firenze, sono in mostra opere degli anni sessanta del pittore e ceramista Giorgio Ferrero, nato a La Spezia nel 1916, e scomparso a Firenze nel 1975. Ferrero è stato interprete tanto colto e sofisticato dell’arte informale italiana quanto appartato e schivo, poco collocabile entro il panorama fiorentino e nazionale, data la sua fascinazione per la pittura gestuale, l’action painting americano, il gruppo CoBrA, le culture orientali. Di lui sono state soprattutto le memorie di artisti suoi allievi e di critici suoi amici a ricostruire il profilo. Tra questi merita ricordare Betty Woodman, che proprio nello studio di Ferrero a Fiesole inizia nel dopoguerra a lavorare la ceramica, e Lara-Vinca Masini, che negli anni sessanta ha per prima presentato al pubblico quest’opera fragile e complessa.
La galleria è visitabile dal lunedì al sabato dalle 15:30 alle 19:30
In occasione della mostra, Simone Begani e il Centro Di pubblicano il volume Stati d’animo, un primo studio sull’artista, e in particolar modo sui suoi lavori su carta degli anni sessanta, con contributi di Mirella Branca e Lara-Vinca Masini.
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